Fedez e Chiara Ferragni: la coppia più discussa del web. Perché interessano così tanto?
Ricordo ancora quando Fedez e Chiara Ferragni si sono fidanzati, nell’estate del 2016, complice quel verso di Vorrei ma non posto:
Il cane di Chiara Ferragni ha il papillon di Vuitton ed un collare con più glitter di una giacca di Elton John.
Già a suo tempo era partita un’interminabile diatriba sui social e le fazioni erano più o meno così suddivise:
- Quelli che la definivano una gran strategia di marketing per far sì che lui vendesse più dischi e lei più scarpe e vestiti;
- Quelli che credevano nell’amore vero;
- Quelli che pensavano sarebbero durati un paio di mesi e poi arrivederci a chi si è visto si è visto.
Chiara Ferragni, dagli albori di The Blonde Salad, ha utilizzato i social per farsi conoscere e, con l’arrivo delle Stories di Instagram, ha iniziato a sfruttarle come tutti i grandi brand dovrebbero fare: ovvero offrendo contenuti esclusivi per aumentare l’engagement nella propria cerchia di utenti.
Cosa c’è di sbagliato in questo? Forse l’eccessivo utilizzo?
Beh certo, Fedez e Chiara Ferragni (i Ferragnez, come qualcuno li ha definiti) non ci vanno leggeri con i post e, quotidianamente, pubblicano un sacco di immagini e video. La cosa che però mi lascia perplessa è che nessuno di noi è obbligato a seguirli e, se si è follower e non si è d’accordo con questo modo di mettere la propria vita privata sotto i riflettori, si può sempre smettere di seguire entrambi i profili.
Lei è solo un’ochetta e lui è un incapace
Sul web, i commenti di questo tipo, si sprecano. Scusate se vado controcorrente, ma io non trovo affatto che Chiara Ferragni sia una semplice ochetta. Sicuramente è stata molto più fortunata di altre: è nata a Milano da una famiglia benestante e quando ha messo su il suo The Blonde Salad, era una tra le prime fashion blogger a sfondare realmente in un mondo ancora poco conosciuto.
Grazie al fattore C (non vi spiego a cosa mi riferisco, tanto ci siete già arrivati), grazie al fatto di essere arrivata tra le prime e grazie al fiuto per gli affari, nel corso degli anni ha creato un vero e proprio brand, tanto da diventare una vera e propria icona per la moda e per il lifestyle.
Attualmente è titolare di un’azienda che nel 2015 ha fatturato 10 milioni e nel 2016 ha doppiato il risultato dell’anno precedente.
Perché imbufalirsi se l’Università di Harvard le ha chiesto di tenere una lezione dedicata al business?
Personalmente non ne vedo il motivo, anzi, se una blogger che ce l’ha fatta mi spiegasse come da un semplice blog si possa arrivare a fatturare così tanto, io sarei ben felice di seguirne le orme.
Passiamo alla presunta incapacità di lui. Fedez può piacere o non piacere per i suoi mille tatuaggi, per il genere musicale proposto e per la sua alleanza con “lo zio” J-Ax. Comunisti col Rolex sa tanto di presa in giro, ma sappiamo benissimo che J-Ax ha sempre avuto questo istinto di provocare le masse, fin dai tempi in cui cantava Ohi Maria con gli Articolo 31.
Fedez, dal canto suo, ha venduto 100 milioni di dischi e, amato o odiato, ha fatto del suo lavoro musicale un vero e proprio business.
Sono una coppia in cui entrambi sono sulla trentina ed hanno un tenore di vita sicuramente sopra la media dei coetanei. Ma siamo sicuri che tutta questa bufera non sia un semplice rosicare?
Pintus non ha fatto tutto questo scalpore quando si è dichiarato alla stessa Arena di Verona
Vero, la dichiarazione all’Arena di Verona ha come primo padre il famoso comico Pintus e, quando è successo, nessun TG e nessuna testata giornalistica ne ha parlato come è successo con Fedez e Chiara Ferragni. La dichiarazione di Pintus non ha destato lo stesso scalpore e sono stati dati due pesi differenti ad una situazione praticamente identica.
Certo, l’attenzione mediatica è stata fin troppo alta, se n’è parlato fino alla nausea e oramai anche i sanpietrini del centro di Seveso hanno visto il video di Fedez in ginocchio con il brillocco da 2 carati, ma tranquilli che ancora un paio di giorni e nessuno ne parlerà più e se volete seguire le loro avventure potrete continuare a farlo sui social network.
Se il matrimonio è l’ennesima strategia di marketing o è perché si amano davvero, solo il tempo potrà dircelo, ma nel frattempo smettiamola di dire che sono due scemi e diamo a Cesare quel che è di Cesare.
Grazie per avermi letta nelle mie riflessioni sparse. Ci tengo a sapere cosa ne pensi, quindi fammelo sapere qui o sulla mia pagina Facebook
Infine, se hai trovato l’articolo interessante, condividimi con la tua rete 🙂