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Scrivere secondo le regole punteggiatura

Regole punteggiatura: introduzione

Il rispetto delle regole di punteggiatura è fondamentale per donare autorevolezza e credibilità ad un testo ed è utile a scandire il ritmo di un periodo, armonizzare e dare musicalità ad una particolare lettura. Imparare ad utilizzare virgole, punti e due punti in maniera consapevole, non è affatto semplice. A parte alcune regole che ci vengono insegnate alla scuola primaria, l’utilizzo della punteggiatura più o meno corretto è frutto di un costante allenamento quotidiano.

Ognuno di noi ha un suo modo di scrivere e di concepire le pause all’interno di un periodo. Ad esempio, se io sento di dover mettere la virgola in una determinata posizione, perché ci leggo una breve pausa, non è detto che un’altra persona la percepisca alla stessa maniera.

Se sei un copywriter o un appassionato di tecniche di scrittura creativa rientrerà tra i tuoi compiti quello di dare il giusto tono ai periodi che scrivi nei tuoi articoli o nei tuoi racconti, permettendo ai lettori una lettura fluida, con le pause da te studiate e percepite. Utilizzare la punteggiatura in maniera corretta significa creare il giusto mix tra lo stile di scrittura dell’autore e il rispetto delle regole base impartite grammatica italiana.

Il punto

Tra i segni di interpunzione più importanti abbiamo il punto, ovvero quel simbolo che sta ad indicare la fine di un concetto e l’inizio di una nuova frase. Nelle regole della punteggiatura che ci vengono insegnate a scuola, si può utilizzare:

  • alla fine di una frase;
  • al centro di parole contratte come, ad esempio, spett.le;
  • al centro di parole abbreviate come dott.;
  • alla fine di un punto elenco.

Il punto è sempre attaccato alla parola che lo precede e, a seguito del suo utilizzo, si può decidere di continuare la nuova frase sulla stessa riga o andare a capo, in base alla continuità o meno dei concetti espressi.

La virgola

Oh dolce e amara virgola!

Il suo utilizzo sta ad indicare una breve pausa all’interno di una frase ed è il segno di interpunzione più difficile da utilizzare. La virgola è fondamentale per dare armonia e musicalità e serve a rendere più leggera la lettura all’utente. Vediamo insieme un piccolo esempio pratico:

Mia si è spesso trovata ad immaginare come fosse stata da giovane e l’unico punto di riferimento è una foto in bianco e nero che la ritrae appena ventenne lineamenti angolosi labbra sottili lentiggini e una cascata di riccioli legati in una semplice coda nella foto la nonna ragazza osserva qualcosa da un lato della foto si appoggia a una staccionata in legno sopra la testa un tetto su cui si sono intrecciate le viti del padre.

Racconto (modificato) tratto da Paroleombra

Uno scrittore a tua scelta si sta rivoltando nella tomba e tu sei rimasto senza fiato. Mi sono permessa di eliminare virgole e punti, così da farti rendere conto dell’importanza di questi segni di interpunzione all’interno di uno o più periodi.

La grammatica italiana ci insegna che non si usa mai la virgola:

  • tra il soggetto e il verbo;
  • tra il nome ed il suo aggettivo;
  • tra il verbo ed il complemento oggetto;
  • nel predicato nominale, tra il verbo essere e l’aggettivo o nome che lo accompagna.

I due punti

I due punti servono a spiegare un determinato concetto e possono sostituire congiunzioni come ovvero, cioè e così via. Di solito si utilizzano per anticipare una spiegazione, un elenco, un discorso diretto o una descrizione.

Punto di domanda e punto esclamativo

Il punto di domanda è quel segno di interpunzione che viene utilizzato alla fine di una domanda. Il punto esclamativo, invece, viene utilizzato per concludere tutte quelle frasi che esprimono particolare stupore.

punto di domanda punteggiatura

E quando c’è una domanda stupita (non stupida, eh) cosa di fa? Ovviamente si utilizzano insieme, prassi molto frequente soprattutto nel mondo dei fumetti.

I puntini di sospensione

I puntini di sospensione sono tre, non quattro e non due. Anzi, ogni volta che ne utilizzi un numero sbagliato, chi si occupa di copywriting sente una forte fitta al cuore.

Personalmente amo i puntini: mi ricordano i bei tempi in cui ero ragazzina e mandavo SMS al ragazzo che mi piaceva.

Hey ciao, io sono qui ai parchetti…

I puntini di sospensione dicono e non dicono. Una frase lasciata all’interpretazione del lettore, una paura di dire troppo o forse una sospensione nell’etere di un particolare concetto.

I tre puntini vengono anche utilizzati per indicare un’omissione in una citazione: in questo caso specifico, utilizzali tra parentesi.

Il punto e virgola

Il punto e virgola si è un po’ perso nella lettura sul web e nell’utilizzo comune, sostituito dalla virgola o dal semplice punto. Da bambini, alla scuola primaria, ci insegnano che il punto e virgola va utilizzato per pause più lunghe rispetto ad una semplice virgola e, la sua particolarità è quella di poter raccogliere all’interno della stessa frase concetti tra loro differenti.

Nella scrittura web viene utilizzato all’interno del punto elenco o in elenchi di seguito ma complessi (es. partecipano all’evento Pincopallino, Web content editor presso Caio; Sempronio, Digital marketing manager presso Tizio; ecc.).

Le virgolette

Le virgolette sono fondamentali per riportare un discorso diretto, quindi dialoghi tra più persone, oppure una particolare citazione, un’espressione gergale o un particolare concetto espresso con ironia.

Come anticipato, però, la scrittura per il web deve essere chiara e decisa, per questo ti consiglio di utilizzare le virgolette con estrema parsimonia.

Parentesi, trattini e altro

Le parentesi ed i trattini vengono utilizzati per sottolineare un inciso all’interno di una frase. Il trattino, inoltre, può essere utilizzato per la congiunzione di due parole come, ad esempio, abat-jour, co-organizzatori e così via.

Per approfondire, leggi il Prontuario di Punteggiatura di Bice Mortara Garavelli.


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